Mobile Suit Gundam – Iron-Blooded Orphans

5 Agosto 2016 0 Di Akumetsu

Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans vi porterà in una delle saghe più cruente e piene di sacrificio di tutta l’epopea Gundam.

Poster Mobile Suit Gundam - Tekketsu no Orphans

Poster Mobile Suit Gundam – Tekketsu no Orphans

Trama


Il mondo di Iron-Blooded Orphans è un mondo in cui la pace è garantita ma soprattutto gestita dall’organizzazione militare Gjallarhorn, nata dopo la terribile Guerra Calamitosa, il conflitto che ha segnato il corso dell’umanità. Nel corso degli anni quest’organizzazione si è corrotta sempre di più, diventando il deus ex machina che ha tirato le fila della politica, portando ad un mondo fatto di discriminazione nel quale pochi individui potevano godere della pace, mentre gli altri dovevano operarsi affinché questa pace fosse mantenuta, a costo dei sacrifici e delle loro stesse vite. Gli abitanti delle colonie sono i più vessati da questo sistema discriminatorio, ma non sono i soli: infatti, Gjallarhorn consente anche la schiavitù e la pirateria, oltre ad ogni nefandezza che però non intacca il sistema. Su Marte ad esempio c’è una grande colonia militare che è portata avanti da bambini soldati, ragazzi che hanno al massimo 16 anni e che sono considerati dei rifiuti umani. La maggior parte di loro è il frutto di esperimenti umani, installando in loro il sistema Alaya-Vijnana, che consente loro di connettersi ai Mobile Worker da battaglia e manovrarli con più agilità e con una reattività migliorata. Al campo giunge però un giorno la giovane Kudelia Aina Bernstein, figlia del primo ministro di Marte, che è giunta sul pianeta per costatare con i suoi occhi la situazione della colonia e che vuole rendersi portavoce sulla Terra, della situazione. La sua figura è molto scomoda e Gjallarhorn ha ordinato al capo della struttura di liberarsene. L’arrivo di Kudelia è però un’occasione ghiotta per mettere in atto una ribellione, anzi una rivoluzione da parte di Orga Itsuka, capo esecutivo dei ragazzi della struttura e il suo braccio destro nonché amico inseparabile Mikatsuki Augus. I due riescono a sventare il piano del loro capo, a cacciarlo insieme ai suoi sottoposti e a prendere possesso dell’intera struttura, facendo nascere così il Tekkadan, la brigata Tekka, il fiore di ferro che non perisce mai. Orga decide così di proporre a Kudelia di scortarla fin sulla Terra come primo lavoro della neo nata brigata. Seppure la ragazza sia scettica inizialmente, capisce che si può fidare dei ragazzi e della loro volontà di emergere, di riscattarsi agli occhi del mondo intero. Mentre Gjallarhorn è alle porte, allertata dall’ex boss dell’insediamento, Orga riesce a mettere le mani su un prezioso reperto nascosto nella base, un Mobile Suit della Guerra Calamitosa, uno dei pochissimi mai creati in grado di sfruttare in parallelo ben due Reattori Ahab. Quest’unità è conosciuta con un nome che ha sempre fatto nascere speranza nel cuore degli uomini del passato: quest’unità è un Gundam, il cui nome è Barbatos!
Mikatsuki sarà il suo pilota, l’unico in grado di resistere e di sfruttare a pieno la forza immane dell’Alaya-Vijnana su di esso installato.
Comincia così la rivoluzione della brigata Tekka!

Scheda


Scheda Anime

Titolo Originale Kidō Senshi Gandamu Tekketsu no Orufenzu
Regia Tatsuyuki Nagai
Soggetto Mari Okada
Character Design
  • Yu Ito (Character Design Originale)
  • Michinori Chiba
Mecha Design
  • Kanetake Ebikawa
  • Kenji Teraoka
  • Naohiro Washio
  • Tamotsu Shinohara
Studio Sunrise
Musiche Masaru Yokoyama
Produttore Italiano Dynit
Episodi 25 (Completa) [Vai a Lista Episodi]
Curiosità Alla fine del 25esimo episodio è stata annunciata una seconda serie che andrà in onda nell’Autunno 2016.

Recensione


Amici, non potete immaginare la forza e le emozioni che questa serie mi hanno trasmesso, emozioni che recentemente soltanto la serie di Gundam Unicorn mi aveva trasmesso. Dopo Mobile Suit Gundam 00 è stato creato un vuoto nelle serie canoniche, puntando su prodotti meramente commerciali e che avevano svilito l’anima della serie. Con Reconguista in G c’è stata una prima rinascita che però con questo titolo è stata effettivamente portata a compimento.
Iron-Blooded Orphans è una serie che vive grazie all’anima dell’epopea Gundam, fatta quindi di ragazzi condotti contro la loro volontà in battaglia, dell’orrore che la guerra può portare nel cuore dell’uomo, di quanto possa generare odio e risentimento, e di quanto la politica degli interessi personali possa far regredire l’essere umano, allontanandolo da se stesso e dagli altri individui. Iron-Blooded Orphans è tutto questo e tanto altro, ragazzi che non sono considerati neanche esseri umani, vittime di un sistema corrotto e disumano, costretti a uccidere per sopravvivere, senza famiglia e senza la possibilità di poter pensare, sperare, in un futuro diverso. Ecco che quando Orga decide di ergersi per stravolgere tutto questo, il mio cuore ha sussultato e si è alzato con lui e per lui, per la brigata Tekka, per la libertà e per un futuro che possa essere fondato sulla giustizia e la speranza.
Orga mi ha ricordato tantissimo Kamina, così come Mikatsuki invece Simon, ma sia il loro rapporto sia le loro personalità sono completamente diversi. Orga è un guerriero, sa che ogni scelta sbagliata comporta la morte di un suo sottoposto; si rende conto di portare sulle sue spalle non solo il peso della responsabilità, ma anche le vite degli altri e questo pensiero in molti casi lo porterà al suo limite. Quello che lo spinge è però una consapevolezza di fondo: quella di aver fatto una promessa a Mikatsuki. Quest’ultimo ha ucciso per Orga, sin dall’infanzia, consapevole che qualsiasi fosse stata la sua scelta o il suo obiettivo, Mikatsuki lo avrebbe eliminato. Per rendergli la sua umanità Orga ha deciso di porsi un obiettivo più alto che potesse donargli un giorno un motivo per vivere che non fosse soltanto uccidere per lui. Mikatsuki a sua volta è stato terribilmente segnato: non sa cosa significa essere umani, uccide senza pietà né remora, non sa cos’è la compassione né il rimorso e non indietreggia mai. Nelle sue mani il Barbatos diventerà uno strumento ancor più forte, anzi diventerà devastante, riuscendo a colmare il divario di potenza bellica e di preparazione militare tra la Brigata Tekka e l’esercito di Gjallarhorn. Vedremo crescere Mikatsuki esponenzialmente, attraverso i rapporti umani che creerà con Atra, Kudelia e con lo stesso Barbatos, che considererà un vero e proprio amico. Il Barbatos non è uno strumento, è parte di lui!
Ma un altro pregio di questa serie è la coralità: non sono soltanto Orga e Mikatsuki a rendere straordinaria questa serie, ma anche tutti gli altri membri della brigata e non solo.
Kudelia è una ragazza che ha sempre vissuto il lato buono della vita, la pace e tutto ciò che lo status quo ha creato. La realtà dei ragazzi della brigata Tekka, che condividono lo stesso crudele destino di tanti altri ragazzi nelle colonie spaziali, è un incontro che la cambierà nel profondo. Durante questa serie farà dei sacrifici, aprirà la propria mente e soprattutto il proprio cuore, volendo diventare la speranza che i bambini e le persone delle colonie hanno bisogno per il loro futuro.
Gaelio è un altro personaggio vitale per questa serie; anche la sua vita, i suoi ideali e il suo senso di giustizia verranno messi alla prova fino ad uno scontro finale che lascerà davvero di stucco per tutto.
L’ultimo personaggio che voglio citare (consapevole di tralasciare tanti altri come Biscuit, Atra, Eugene, Akihiro ecc.) è McGillis Fareed, un uomo il cui passato è ancora avvolto dal mistero così come le sue intenzioni in generale. Non posso spoilerare e mi privo della possibilità di condividere con voi non poca esaltazione, ma questo personaggio è fantastico. È sia un buono sia un cattivo, mi ha ricordato un po’ Light Yagami prima dell’uccisione di Elle, un personaggio che agisce facendo del male ma con un fine che è davvero positivo e buono. Agirà arrivando addirittura a sfruttare i suoi legami d’amicizia pur di ottenere il proprio scopo, così come manipolare persino la brigata Tekka.
In questa coralità non possiamo dimenticare i Turbines capitanati da Naze e da tutto il suo harem, che dimostrano la forza delle donne a questo mondo e tanti altri personaggi che non sto citando.
Questa serie dimostra quanto possano essere forti e determinanti i legami tra le persone, il vero concetto di famiglia e dell’importanza dei sogni.
Si rivede finalmente dopo tanto in una serie Gundam, quanto sia centrale la figura delle nuove generazioni, del futuro inteso come infinite possibilità che si possono realizzare se si ha la volontà di crederci.
Il finale è straordinario: gli ultimi due episodi portano ad un livello di pathos e spettacolarità incredibili, con colpi di scena e azioni adrenaliniche, paura ed esaltazione. Insomma qualcosa di eccezionale che lascia pienamente soddisfatti per il compimento della serie ma che mi ha fatto chiedere “motto, motto!”…di più, in italiano.
Parlando poi del comparto tecnico, l’unica cosa che proprio non mi ha fatto impazzire sono i disegni, in alcuni episodi un po’ più scarni rispetto ad altri. Per il resto tutto d’altissimo livello, con l’apoteosi nei combattimenti tra mecha, nei quali il Barbatos ha mostrato tutto il suo valore e la sua incredibile forza.
Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans è una serie meravigliosa, che consiglio a tutti, anche se non siete amanti del genere mecha o se non siete patiti dell’epopea Gundam. Questa serie è pronta ad aprirvi la mente e a farvi vivere un’esperienza totale e coinvolgente.

VideoRecensione


Trailer